Gattopardi o “CAFONI”?

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di Guido Di Stefano

 

Esistettero i gattopardi e fecero grande e bellissima la Sicilia nei tempi che furono (veramente bui altrove).

Ed ora ? Se ci sono non comandano! E se “comandassero”, con i risultati disastrosi che ci affliggono,  andrebbero a nascondersi  nella più profonda caverna del più sperduto deserto. Davanti al fallimento del loro operare i gattopardi non resterebbero a pavoneggiarsi e ad aggiungere danno al danno come la “rustica progenies” si ovidiana memoria, che ci affligge e deprime; non aggiungerebbero sangue alle lacrime come il “rio (di alcuni ultrasecolari versi siculi) che l’uomo offende, la natura e Dio”.

Non tutti eccellevano: ma i grandi avanzarono anche di centinaia d’anni gli illuminati nostri invasori.

Ma   atteniamoci all’attualità.

In qualsiasi consesso umano se un responsabile barattasse il valore di cinque unità per avere mezza unità e diverse obbligazioni che privato di prerogative e dignità il consesso di appartenenza verrebbe più o meno elegantemente “interdetto” e rimosso  dalle vittime (passive)  del baratto mentre la controparte avvantaggiatasi dovrebbe affrontare un “giudizio” per truffa premeditata e aggregata e per qualche altro reato che potrebbe ipotizzarsi nella “impari” transazione.

Viene da pensare che la nostra isola non sia comsiderata e trattata come un consesso umano da custodire – valorizzare – difendere da parte di troppi rappresentanti popolari: i prolungati silenzi  sono ormai agghiaccianti,  specie quando tacciono sul pubblico denaro e sui meritevoli di fiducia insigniti regolarmente sulla base del soprannaturale intuito e fiducia di chi comanda, perché così hanno voluto legislatori non assillati dai “volgari” problemi quotidiani (come conciliare il pranzo con la cena) bensì da quelli più seri del metraggio dello yacht e dei porti di approdo.

A maggior ragione anche quando si volessero dietrologicamente  scaricare le responsabilità su “invisibili” manovratori per essi calzerebbe a pennello qualsiasi titolo menzionato tranne quello dei gattopardi.

Perdonateci la digressione ma è tempo di tornare alle nostre abituali letture che per questa volta  si rivolgono al Supplemento ordinario (numero d’ordine 25) della  Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, parte I, n. 29 del giorno 08.07.2016, oltre che al solito siti istituzionale del “Dipartimento del bilancio e del tesoro – Ragioneria generale della Regione”.

     Il supplemento è dedicato a una legge che  sottoponiamo alla vostra lettura, omettendo le note esplicative.

LEGGE 30 giugno 2016, n. 13.

Rifinanziamento di leggi di spesa in agricoltura. Interventi urgenti in favore del personale degli enti locali.

REGIONE SICILIANA

L’ASSEMBLEA REGIONALE HA APPROVATO

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE PROMULGA

la seguente legge:

Art. 1.

Rifinanziamento leggi di spesa

  1. Per le finalità di cui alle leggi regionali indicate nella seguente tabella sono autorizzate, per l’esercizio finanziario 2016, le spese a fianco di ciascuna indicate, espresse in migliaia di euro, riguardanti interventi dai quali discendono, per la Regione, impegni finanziari pluriennali per il funzionamento degli enti, assunti a seguito della sottoscrizione del relativo atto costitutivo consortile, non finanziabili, per loro natura, attraverso il fondo istituito con il comma 8 bis dell’articolo 128 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11 e successive modifiche ed integrazioni:

reg

2 Suppl. ord. alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 29 dell’8-7-2016 (n. 25)

  1. Per le finalità di cui all’articolo 44 della legge regionale 7 maggio 2015, n. 9, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2016, la spesa di 2.526 migliaia di euro (Missione 16, Programma 1, capitolo 144111).
  2. Le risorse nazionali trasferite annualmente per l’attività di cui all’articolo 44 della legge regionale n. 9/2015, appostate sull’apposito capitolo del bilancio della Regione, sono erogate con le seguenti modalità:
  3. a) l’80 per cento all’impegno delle somme;
  4. b) il restante 20 per cento alla presentazione del rendiconto.
  5. Le modalità di erogazione di cui al comma 3 trovano applicazione anche con riferimento alle somme trasferite dallo Stato per le attività svolte nell’esercizio finanziario 2015.
  6. Alla copertura finanziaria degli interventi di cui ai commi 1 e 2 si provvede, per l’esercizio finanziario 2016, mediante corrispondente riduzione del fondo di cui al comma 8 bis dell’articolo 128 della legge regionale n. 11/2010 e successive modifiche ed integrazioni, come rideterminato dal comma 2 dell’articolo 21 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 (Missione 1, Programma 3, capitolo 215734).

Art. 2.

Interventi urgenti per i Comuni in dissesto ed i liberi Consorzi comunali in meritoai lavoratori a tempo determinato

  1. All’articolo 7 della legge regionale 17 marzo 2016, n. 3 è aggiunto il seguente comma:

“8 bis. Per l’anno 2016, al fine di consentire la prosecuzione dei rapporti di lavoro del personale con contratto a tempo determinato, a valere sulle assegnazioni per lo stesso anno previste al comma 2, ad ulteriore integrazione dei contributi del Fondo straordinario di cui all’articolo 30, comma 7, della legge regionale 28 gennaio 2014, n. 5, è autorizzata la spesa di 200 migliaia di euro in favore dei comuni in dissesto e di 400 migliaia di euro in favore delle Città metropolitane e dei liberi Consorzi comunali, da iscrivere in un apposito capitolo di bilancio della rubrica del Dipartimento regionale delle autonomie locali.”.

  1. All’articolo 27, comma 2, della legge regionale n. 3/2016, le parole “Entro il 30 giugno 2016” sono sostituite dalle parole “Entro il 30 settembre 2016”.

Art. 3.

Entrata in vigore

  1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.
  2. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione.

Palermo, 30 giugno 2016.

… omissis …

Il sito dipartimentale nel periodo 04-08 luglio 2016 non offre  grandi novità. Non sappiamo  quali possano essere le ragioni di questa improvvisa  e apparente quiete monetaria . Tutti i conti  sono stati resi giusti e perfetti? Non c’è  granchè da  smuovere?  Oppure la  stasi degli Euro è semplicemente “stagionale”, intendendosi come stagione il periodo dei conferimenti degli incarichi dirigenziali?

Il tempo ce lo  spiegherà.

Intanto  (incredibile ma vero) relativamente agli Euro “migranti”  le pubblicazioni “settimanali” sono state veramente “risibili”. Abbiamo riscontrato un solo decreto  degno di attenzione.

Il  D.R.G.  n. 946 del giorno 05.07.2016  tratta l’ iscrizione  di somme al  capitolo 642443   (dipartimento acqua e rifiuti)  per l’ammontare di Euro  111.300,00  per il 2016 ed Euro  538.700,00 per il 2017: un decreto “risparmioso” e futurista  insomma. Quale futuro?

Le  restanti variazioni  si attestano globalmente intorno agli Euro 2.500.000,00.

Insomma cosa succede in Sicilia? Perché? Per volere di quali “categorie”  (riconducibili alla  letteratura, alla storia e alla stessa etimologia delle parole) di persone?

 

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